venerdì 10 dicembre 2010

31 gennaio 2011, TG 1

31 gennaio 2011 TG 1: il Premier Berlusconi emana il decreto d'urgenza 26/2011 con il quale istitusce il Tribunale Strordinario per i parlamentari, sottraendo questi, i loro collaboratori e parenti fino al quinto grado, agli attacchi bolscevichi della magistratura "ordinaria". 
Tutto ciò per mettere finalmente a tacere le sterili polemiche sui legittimi impedimenti del Premier. Utilizzati, tra l'altro, solo 4 volte quest'anno. 
Il ministro per i Rapporti, presidente Massimo Dalema, attacca l'opposizione perchè non riesce a capire che l'ordinario non può avere a che fare con lo straordinario; tutta la maggioranza è con il ministro. Segue giro di interviste sul punto: Di Pietro, Gasparri, Cicchitto, Schifani, Bertolaso.
Renzo Bossi e Daniele Capezzone, chiamati a riscrivere la Costituzione inseme a Calderoli, con la supervisione dell'Avv. Prof. Parlamentare Sottosegretario Ghedini, da giorni disquisiscono sul concetto di rappresentanza del parlamento. Il punto del direttore Minzolini.
Da una idea del Ministro alla Contrattazione Marco Pannella, nasce la proposta di contrattualizzare i parlamentari per 4 anni, dietro retribuzione proporzionata al rimborso elettorale conseguito dal partito datore di lavoro.
In tal modo i parlamentari, che diventerebbero 80 o al massimo 160, (anche se la Lega propende per il numero tondo: 1000!) sarebbero più garantiti nei confronti delle ingiuste istanze (di terremotati, immondiziati, licenziati, incendiati, tunnellizzati, precarizzati, studentati etc...) provenienti dal basso, dovendo fedetà contrattuale al solo partito. Si pensa anche a stages semestrali in altri partiti, naturalmente retribuiti, oltre che a compartecipazioni.
Nel frattempo il nuovo presentatore di "che tempo che fa", Cleto Staquatanio intervista questa sera il sottosegretario ai Giochi e Compagnie Emilio Fede sulle grandi riforme che nei prossimi decenni il governo approverà.
E' alta nel paese la polemica se sia più urgente riformare le pensioni dei parlamentari o il servizio bar di Montecitorio; interviste alla convention del partito dell'amore.
Invane risultano le ricerche del povero Gianfranco Fini dopo l'abbondante nevicata, sospette le lacrime in diretta della Santanchè a Report...
Presentazione del nuovo ministro alla sanità Nicole Minetti che vuole introdurre la Asl unica Italia 1, che poi provvederà in franchising a servire tutto il paese.
Servizio conclusivo sulla annuale (la prima) edizione del salone del Lusso Assoluto italo-libico, di gran moda la tenda blu topazio protezione civile (marchio registrato) in versione extra lusso.
I numeri vincenti del super enalotto sono....

mercoledì 29 settembre 2010

Convegno a L'Aquila sullo stato della Giustizia


Si è tenuto questo pomeriggio a L'Aquila un convegno sullo stato dell'arte nella ricostituzione di una sede degna di una Corte di Appello.

Organizzato dal Consiglio dell'Ordine erano presenti il presidente della Corte di Appello Giovanni Canzio, il Sindaco Massimo Cialente, il Capo del Dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria del Ministero, Luigi Birritteri, il Dirigente amministrativo capo della Corte Walter Luise e l'Ing. Santariga, provveditore aggiunto alla Opere Pubbliche.
A sentirli Avvocati, Giudici, aquilani e non, c'era la procura di Pescara, la Corte dei Conti, c'erano i cancellieri ed i Giudici di Pace, c'era l'Abruzzo intero del mondo della giustizia.
Si è parlato di quello che si è fatto e di quello che si sta facendo ed è stato importante, importante perchè la Corte d'Appello è importante, perchè riguarda ogni cittadino d'Abruzzo, perchè la giustizia è importante.
C'è da prendere esempio per come si stanno gestendo le cose in campo giudiziario, c'è un programma, ci sono dei tempi, c'è un progetto con i fondi certi per realizzarlo.
Il tribunale di via XX Settembre diventerà la porta della città, il primo ufficio pubblico a riaprire in città, il volano per far ripartire il centro, si può fare e ci si potrebbe mettere anche relativamente poco tempo; due, tre anni o giù di li se le cose vanno lisce.
Dico così perchè siamo in Italia, ci sono già i ricorsi al Tar contro l'aggiudicazione dei lavori per il tribunale e le cose potrebbero andare per le lunghe.





lunedì 9 agosto 2010

Siamo una grande famiglia

Torna ad allenarsi al campo di Centi Colella la Rugby.
E' l'unico campo agibile della città, chi lo ha praticato sa che una schifezza, ma questo abbiamo e questo ci teniamo (speriamo solo per il momento).

Si deve fare qualcosa per la squadra, non possiamo permetterci di perdere un pezzo così importante della nostra identità.
Non voglio entrare nel merito delle problematiche legate alla società, ma una soluzione va trovata, non una "pezza" ma un sistema nuovo che non ci faccia perdere il treno del Rugby, uno (lo) sport che nei prossimi anni è destinato solo a crescere.
Sentite quello che dice Colella nel video e non vi mettete a piangere...

sabato 7 agosto 2010

Gli indifferenti

Caldo e pioggia, pioggia e caldo.
Ultimi impegni di lavoro e settimana prossima si parte per il mare.
Agosto è un mese troppo complicato in Italia per noi comuni mortali, meglio pensare agli ombrelloni ed alle granite.
Non pensiamo al parlamento, dove intanto si trama, si decide il nuovo conduttore dello show, si ricontano le ballerine mentre il nano sta in un angolo a guardare tutti in cagnesco, tenendo la frusta stretta tra i denti.
Non preoccupiamoci del fatto che nell'abruzzese contado saltano teste (vuote) in regione e si decide che le autonomie locali valgono solo per la Lega, non curiamoci del fatto che con un ministero per la deregulation (nome che solo un idiota poteva mettere ad un ministero) si rincara la dose di burocrazia con altri due (vice)commissari per la ricostruzione.
Ci ripensiamo a settembre. Un'altra estate di lavori in edilizia sarà finita, vedremo i primi effetti sull'economia delle tasse maggiorate, delle prime rate di mutuo sulle macerie di casa (anch'esse maggiorate) e vedremo come sarà essere terremotati con crisi economica e di governo tutt'assieme.
L'importante é non rompere le scatole, ritagliarsi una normalità nella follia, far finta che si possa andare avanti tranquillamente, scansare le situazioni brutte e far finta di nulla.
D'altronde, se non ti è capitato il problema dei soldi che ora impegni per pagare l'affitto della capanna dove eserciti la tua terremotata professione e che ora devi spendere per pagare il mutuo sulla tua bottega distrutta, perché te ne dovresti preoccupare? E poi in agosto?
L'altro giorni ho ascoltato due signore in un centro commerciale (@##!!): discutevano di un'altra signora che aveva rifiutato un affitto a Lucoli perché troppo lontana; le due erano concordi nel condannare la sconosciuta terremotata viziata.
Non si pensa alle persone, non ci si immedesima più, non si pensa che magari una ottantenne aquilana senza patente, a Lucoli, non saprebbe come fare, che una madre con un figlio portatore di handicap avrebbe enormi problemi, che una giovane donna con un lavoro precario dall'altra parte del comprensorio non spenderebbe lo stipendio in benzina e così via... non siamo nemmeno più comprensivi con i nostri concittadini.
Perdonate lo sfogo (lo so che ci sono pure tanti delinquenti a che prendono il C.a.s. e stanno a C.A.S.A., o peggio) ed accettare un consiglio sulla lettura da ombrellone: "gli indifferenti" di Moravia, vi basterà avere un pò di fantasia per fare i giusti paralleli con la situazione che viviamo.
Preparatevi tutti, fortunati e non, perché pioverà m**** e non basterà aprire l'ombrello.
Buone vacanze.




domenica 1 agosto 2010

Dallo Stabbio a Giotto

"I portici della Banca d'Italia
Notte del 31 luglio 2010, L'Aquila, sembrava la fiera del 5 gennaio, nella calca lungo il Corso istintivamente cerco di svicolare, svolto a destra ed invece mi ritrovo in faccia una transenna, forza dell'abitudine dura a morire e cellule celebrali che sono un bel ricordo...
Finalmente riesco a sedermi per vedere due documentari sotto i portici della Banca d'Italia che ancora mi mancavano, vedo la mia faccia spuntare in diverse scene e mi prende la nostalgia di quei momenti, le infinite riunioni del Collettivo 99, le giornate di assemblea a Via Strinella, le manifestazioni etc... momenti di storia cittadina.
Il Tango al Bar Nurzia
Non voglio però fare una carrellata immagini nostalgiche, che pure sono venute fuori, voglio parlare di due persone, due cari amici che conosco da tanti anni e che fanno parte di quella schiera di giovani concittadini che sono un vanto ed una speranza per questa città
Non ne parlo per piaggeria ma perché ieri, finalmente, li ho visti avere uno spazio a L'Aquila che non hanno mai avuto e questo mi fa sperare per il futuro.
Ai quatro cantoni vedo un capannello di gente, passa un signore con il cellulare in mano che dice: "sto qui vicino a quel ragazzo che stà a pittà 'nnanzi la vetrina di Grimaldi"
Il ragazzo che "pitta" è  Daniele Giuliani, aquilano doc, apprezzato artista e amico di lunga data.
Daniele è uno che non si è mai arreso, uno di quelli che ha incassato, che si è impegnato ed ora è un professionista di tutto rispetto che ha esposto le sue opere in tutta Italia; a mio avviso, un vanto della città, un capitale umano che deve essere valorizzato nella ricostruzione.
L'opera di Giotto ai quattro cantoni
Sono contento per lui che, primo writer nella storia cittadina, realizza un'opera in pienissimo centro e, come è sempre stato nel suo stile, nel rispetto dell'arte che già esiste.
Altra piazza, altro tuffo nel passato: San Bernardino. Li rincontro tanti amici di infanzia, Marco, Alessandro, Paolo, Federico, Giuseppe etc... sono venuto però perché voglio finalmente sentire  Stabbyoboy.
Non ha mai suonato qui, ha girato tutto il paese e collabora con artisti di fama mondiale e qui mai sentito.
Siamo cresciuti praticamente assieme, anche lui è una "capa tosta", un bulldozer che quando si mette in testa qualcosa si arma di quella caparbietà che, unita al saper fare, lo tiene sveglio giorni per raggiungere gli obiettivi che si prefigge.
Stabbyoboy in Piazza San Bernardino
Fa musica elettronica ed è un piccolo genio della fisica teorica; anche attraverso gente come lui, ritengo, passa la ricostruzione della città.
Il nostro capitale umano è anche questo, è anche la musica e l'arte dei nostri giovani artisti, è la caparbietà dei nostri campioni di snowboard, dei ragazzi che fanno skate, di tutto quel mondo che "convenzionale" non è perché è più vicino all'Europa che alla provincia italiana.
L'Aquila era anche questo, ragazzi che guardano oltre la provincia in quello che fanno e che riescono anche grazie a quella sana caparbietà che ci scorre nelle vene di montanari. Spero che adesso abbiano più spazio, perché se è vero che c'è un prima ed un dopo il terremoto, questa è una delle cose che preferisco del dopo.

giovedì 29 luglio 2010

Ad reprimenda audacia aquilanorum


Non ci volevo credere e poi ho avuto molto da fare... fa caldo... ma poi l'ho visto in tv e sono rimasto di mm...ghiaccio!
Strano che non si sia messo il cascone dei pompieri per annunciare che rimanderà la Protezione Civile a L'Aquila, avrà pensato che sti ca**o di aquilani hanno rotto i co****ni e che adesso rimanda giù Guidone che ci pensa lui. Ma non doveva poi venire a manifestare contro di noi!? Cioè prima si manifesta e poi manda Guido?! Il contrario!? Bha!
Sarà che c'ha un cacchio di periodo difficile... Gianfranco e suoi seguaci comunisti, i Giudici comunisti, la Nato comunista, geometri, camerieri, cani, gatti comunisti... e poi Bertinotti non fa nemmeno il 4% !?... non capisco nulla di sondaggi!
La verità è che Berlusconi vede la sua fine vicina e tira fuori gli artigli per mettere paura e non far vedere la sua misera condizione.
Ci teme, ci ha fatto pestare, ci ha censurati, ha violato le nostre vite e le nostre terre, offeso i nostri morti con i suoi spergiuri e noi siamo ancora qui a gridare, anzi siamo più determinati di prima, in buona compagnia a dare piccio al governo del "fare".
Torna la Protezione Civile (come se se ne fosse mai andata, ma questo è discorso a parte), così ha annunciato davanti alle telecamere, ma speriamo smentisca dicendo di non averlo mai detto...
Questa è una mossa prevedibile, data l'incapacità del governo di gestire il post sisma, il bisogno di far tacere la verità, di seppellire i problemi, i malaffari e le incapacità, la necessità di non avere voci discordanti nel copione.
Berlusconi non sa nemmeno che gente siamo, non gli è mai interessato, non ha mai parlato con noi, è sempre venuto a visitare set televisivi con comparse, non si è mai confrontato con chi la pensava diversamente, non lo sa fare come la maggior parte dei politi che ci ritroviamo.
Detto per inciso poi, secondo me, gli stiamo proprio antipatici a prescindere perché quando è venuto qui è bastato il freddo a stenderlo...
Mi ricorda "l'autunno del patriarca"di Marquez, è sempre più solo, sempre più paranoico, tanto più solo e paranoico quanto potente ed in declino, sempre più lontano dalla realtà, al sicuro tra le sue mura sorvegliate; sempre più lontano dalla Costituzione e dalle legge, cerca di imporsi come un dittatore, o peggio come un capitano di industria di altri tempi.
Sono contento di aver letto sui social network ed i blogs le reazioni di molti, aver sentito la rabbia, lo sdegno di chi, nemmeno trentenne, non vuol farsi scippare il futuro dal "ghe pense mi" un settantatreenne agli ultimi colpi di coda.
Non possiamo tollerare l'onta, l'insulto del "fatevi da parte che non siete capaci", di questo continuo spodestamento di competenze proprie che, si badi, è sempre una punizione e non un aiuto, l'ennesimo trattamento impari di fronte agli altri trascorsi terremoti, ancora in peggio;  nemmeno io abdico!
L'Aquila non è il Friuli, non è Assisi, Foligno, le Marche, il Molise... siamo un capoluogo di regione con una Storia che non morirà, non lo permetteremo, che sopravviverà al povero Silvio, a Guido ed a noi tutti. Vorrei però che fra 30 anni su Berlusconi non debba pesare quello che nel frattanto è stato fatto qui, quella è una responsabilità che deve essere mia.


mercoledì 21 luglio 2010

pane, mortadella e champagne


Caro Guidone, salvatore di capre e cavoli, tu con la tua allegra brigata arancione, te che prevedi eruzioni vulcaniche secoli prima, te che l'emergenza afa la combatti con il culatello tra le mani (correte tutti al supermercato per evitare il caldo) ma l'emergenza terremoto prima del 6 aprile la affrontavi con un: "tranquilli non succede nulla" e poi sappiamo come è finita, te che vai a sparlare degli americani per cercare di far fare affari ai tuoi anche oltre oceano, te che sei ministro senza ministero, te che con il tuo elicottero sei il primo ad arrivare davanti le telecamere dopo una tragedia, te che hai case gratis ovunque vai, te che apri la pista per gli appalti dei tuoi amici, te che sei il vassallo del re... ma non era meglio una volta stare zitto?

Avevi detto che il nostro sindaco era un ingrato, che i soldi c'erano!? che simpatico burlone!

E quei simpatici della associazione albergatori, che per non rovinarci la sorpresa, ti hanno applaudito pochi mesi addietro...
Non ti preoccupare però, tanto non succederà nulla, tutti rimarranno al loro posto, sopratutto te, perché tu sei er mejo; chi riuscirebbe in tempi di crisi, con i tagli che ci sono, con le assunzioni pubbliche bloccate da anni, a sfamare tutte quelle persone, a far costruire mega impianti sportivi, a realizzare mega eventi ed a tirare su una mega new town in pochi mesi?
Non lo so proprio come ce la fai, mi sa che è tutta una questione di autostima e di affrontare la vita con atteggiamento positivo, vivendo la vita alla grande, da vincenti, anche quando non si può.
Con questo spirito noi aquilani nei prossimi due o tre anni ti ripagheremo tutte le C.A.S.E. fatte a L'Aquila con le nostre tasse, anche pagando i mutui sulle macerie di casa... alla grande!
Anche perchè a C.A.S.A. ce tenemo sta, i sordi pe andà all'estero non ci stanno, e quelli pe'ji a Alba non servono perchè non ci saranno più gli alberghi, e allora... 


lunedì 19 luglio 2010

Statue di gesso

Quella sera ero tornato a casa a L'Aquila dopo aver passato la domenica nel paesino dove vivo adesso da sfollato e ricordo che le immagini in tv mi contosero lo stomaco, mi fecero una paura che ancora ho perfettamente presente, a soli due mesi dalla morte di Falcone era accaduto di nuovo.
Avevo finito di leggere proprio in quel periodo un libro, non ricordo il titolo, era la storia delle Brigate Rosse scritta Curcio e mi rimbombava in testa una frase che ancora adesso mi risuona quando ripenso a quei due attentati : "la volontà di pochi sul destino di molti".
Le sentenze, a distanza di anni, hanno dato parziale e fallace lettura di quello che successe, lasciando in tutti noi la sensazione che la politica, anche quella di oggi, sia coinvolta.
Nel nostro paese il sospetto è la regola, lo è perché la trasparenza e l'onestà sono valori che la nostra classe politica si guarda bene dal seguire. Nessuno è colpevole fino a che una sentenza definitiva non lo statuisca, è vero, ma chi è in politica, secondo me, è colpevole al di la delle responsabilità penali per i comportamenti, anche solo non chiari, che ha.
In questi anni si inizia a rianalizzare quel periodo, vengono fuori fatti nuovi e salgono gli orridi odori del liquame di strani contatti, di strani giri di soldi tra Palermo e Milano, ma nessuno si indigna; come siamo arrivati a questo?
Vi ricordate le monetine lanciate a Craxi, i cortei contro la mafia dei primi anni novanta? E adesso?
Adesso ceniamo guardando i "tg" con il replicante di turno che sostiene che una condanna per concorso esterno in mafia non vuol dire essere condannati per mafia, che Mangano è un' eroe, che le prescrizioni di Andreotti sono un'assoluzione, che la mafia non esiste  e continuiamo a pasteggiare senza saltare sulla sedia.
Molto è cambiato in questi anni nella percezione della realtà che abbiamo, anzi, nel paese dell'ottimismo il percepito è diventato la realtà.
Negli stessi anni nei quali i "tg" si riempivano di rubriche di cucina, di moda, di spettacolo, di notizie di cronaca nera, di cuccioli smarriti, di allarmi afa estiva, l'Italia si trasformava senza accorgersene.
In questi anni si è fatto moltissimo per la malavita, sono stati bloccati i necessari concorsi (dal 2003) per rimpinguare le file di Polizia, Carabinieri, Giudici, Cancellieri e Ufficiali Giudiziari, sono stati accorciati i tempi di prescrizione, si sono fatte riforme parziali del rito civile e penale che allungano i tempi e complicano le cose, sono stati depenalizzati quasi tutti i reati finanziari, è stata fatta una riforma elettorale per candidare prescritti, indagati e collusi senza che l'elettore lo possa sapere, è stato fatto lo scudo fiscale e adesso si toglie l'essenziale strumento delle intercettazioni e si vieta a gli italiani di sapere cosa succede nel loro paese.
Come si può tollerare il solo sospetto di contatti tra mafia e politica in uno Stato come il nostro?
Come si può sentire degli arresti annunciati da Maroni e contemporaneamente sapere che le mafie sono diventate anche quelle che stanno in mezzo agli appalti, alla politica, alla finanza e che si fa di tutto per tutelarle?
Poi l'atto vandalico ai danni delle statue di Falcone e Borsellino a Palermo, mi sono indignato ed ho provato pena ma poi ho riflettuto... statue di gesso?!
Voglio dire, milioni per l'orribile bicchierone a Pescara, e le statue di Falcone e Borsellino a Palermo sono di gesso dipinto!? Anche questo è un segno.
Statue di gesso siamo diventati tutti noi, inespressive e indifferenti, inermi ed esposte alle violenza di pochi.


venerdì 16 luglio 2010

La gravità non esiste!

 ..."the force we call gravity is simply a byproduct of nature’s propensity to maximize disorder"... (la forza che noi chiamiamo gravità è semplicemente un sottoprodotto della propensione della natura a massimizzare il disordine).
Un mezzo sospetto, da un pò di tempo ce l'avevo, sono in attesa però di una consulenza dal mio amico fisico teorico
Il sospetto mi nacque precisamente l'anno scorso quando abbiamo iniziato a precipitare e molte cose invece volavano in alto, sempre più in alto.
Oggi è più facile rendersi conto dei tanti che galleggiano, delle persone che ti sfrecciano sulla testa, degli inermi che calpesti. Così tutto si spiegherebbe, le C.A.S.E. con gli ammortizzatori,  i camper, le rotonde, gli aumenti autostradali, i miliardi che fluttuano nel cielo...
Insomma se non vi riuscite a spiegare come mai il nome del vostro vicino di C.A.S.A., oltre che sul campanello, lo trovate anche sulle liste della autonoma sistemazione, come mai il terremoto è rimasto in Abruzzo per poco e adesso è solo a L'Aquila; se non riuscite a farvi un'idea del perché i soldi per la ricostruzione ci sono, però anche no, ma anche del perché c'è chi dice che inutile protestare dopo che gli altri hanno preso le mazzate, insomma se non potete proprio spiegarvi come è possibile che gli albergatori sulla costa avanzino soldi che Bertolaso gli ha dato risparmiando sull'affitto, ebbene, una teoria che spiega tutto c'è: è semplicemente la naturale propensione della natura a massimizzare il disordine.


giovedì 15 luglio 2010

Non ci sono più eroi...

Fatto, tac... e via il pensiero.
Approvata, tra le dabbenaggini di Gasparri, con Calderoli vestito come l'Enigmista di Batman e la Finocchiaro in giacchetta muccata che sbraitava tra le risate di Tremoni...ennesima fiducia e promessa di identico iter all'altra Camera di quello che rimane del Parlamento italiano.
La democrazia mi piace immaginarla come una macchina di Leonardo, un pesante insieme di cavi, pulegge e pesi, che non lo diresti mai, ma è stata pensata per volare.
Quando però non ci sono più i contrappesi il meccanismo non funziona e tutto diventa un carrozzone ridicolo.

Tra le tante che ci hanno rifilato ecco la formula del rilancio economico per L'Aquila che, per adesso, si riassume così: pagate un pò più tasse degli altri italiani per i prossimi 10 anni e pagate mutui e imposte varie sulle macerie.
Prendi, incarta e porta a casa e se non ti sta bene botte, non sei amico della Lega!? peccato.

Se non ci salva qualcuno qui, ci dobbiamo salvare da noi.


mercoledì 14 luglio 2010

Calma e gesso...

Per inciso il processo del Vajont si fece a L'Aquila
Ritorno ancora su qualcosa di già scritto, proprio lo stesso post "non ci sono i soldi (per noi)" ma questa volta per legarlo alla notizia di ieri sulla proposta del capogruppo regionale del Pdl Gianfranco Giuliante. In quelle mie considerazioni in libertà, aperte dalla elencazione delle attuali accise sul carburante, volevo in sostanza sostenere che dove c'è la volontà politica si trovano i soldi e che a riprova di ciò esistono disparità di trattamento sfacciate.
L'idea della accisa sulla benzina è però come la scoperta dell'acqua calda e credo non funzioni, semplicemente perchè non lo faranno.
Non aggiungeranno accise, e me lo auguro con tutte le forze, perchè ci manca solo che la benzina costi ancora di più per mettere in ginocchio questo paese e non ci daranno, per esempio, le 10 lire che spetterebbero al Vajont, nonostante il Sindaco di Longarone abbia detto di non aver ricevuto nulla, di non averne comunque più bisogno, e di averlo formalmente fatto presente al governo 2 anni fa. 
La verità è che non si sa cosa effettivamente si finanzia con queste accise a distanza di anni, visto che l’attuale livello delle stesse sui prodotti petroliferi è fissato dal decreto legislativo 504 del 1995, e le varie vicende storiche che si sono succedute servono solo a spiegare come si è giunti nel tempo all’attuale livello di imposizione.
Non voglio poi nemmeno immaginare che fine farà una richiesta come questa veicolata da "TG"5&company...
Due considerazioni però vanno fatte: prima di tutto il Pdl regionale e provinciale ammette finalmente che i soldi per la ricostruzione non bastano; secondo poi, la richiesta in se, ove proponibile per l'I.v.a. sulle accise, non è da condannare a prescindere, ma andrebbe ponderata con un attimo di calma e valutata da tutta la cittadinanza, visto che grazie ai "Tg" che ci ritroviamo già siamo visti come degli ingrati scrocconi e che di proposte di legge di iniziativa popolare, con ben più delle 50.000 firme di legge, ce ne sono da anni pile in parlamento a far polvere negli scaffali.
Insomma in un mondo "ideale" il Governo  dovrebbe raccogliere le istanze del popolo, quelle quelle che ritiene meritevoli, realizzare gli strumenti normativi in parlamento per rispondere e trovare i soldi, nell'Italia di oggi la politica giudica sovversivi i cittadini che protestano per i propri diritti, li picchia, li criminalizza alla Tv e poi fa il comodo che gli pare...  stiamo a vedere cosa ne viene fuori e teniamo le dita incrociate.

martedì 13 luglio 2010

errata corrige...

Ho appena iniziato e già mi devo correggere; un errore in buona fede, vi assicuro.
Nel post "i soldi non ci sono (per noi)" concludevo dicendo che si sarebbe potuto fare un appalto europeo per cantierare una zona della città e vedere se ha ragione il Sindaco o il governo.
Merito di un bel convegno di "Avvocati senza dimore" ho sciolto un dubbio che effettivamente avevo, che mi consta la correzione e le scuse, ma che mi da anche il modo di spiegare (almeno provandoci) una cosa che potrebbe essere utile.
Negli ultimi tempi ho sentito molte persone chiedersi se  i lavori per  gli edifici E dovrebbero seguire la via dell'appalto pubblico oppure no, complice una non chiara specificazione della natura della dazione di denaro per la ricostruzione. Premetto che esiste una differenza sostanziale tra un appalto privato ed uno pubblico e che il secondo comporta rispetto al primo costi aggiuntivi, tempi più lunghi e adempimenti molti più complicati.
Il dubbio non era rivolto ai privati (singole persone o amministratori di condominio) ma, piuttosto, ai consorzi di proprietari.
Mi spiego meglio, prima di tutto i soldi che arriveranno saranno un risarcimento e non un contributo, questo sembra pacifico, quindi se il beneficiario è privato, l'appalto è privato.
Altra questione sono i consorzi, che sono persone giuridiche e che in questo momento si dovrebbero costituire in forma di consorzio obbligatorio (vedasi, per esempio, la Legge 30.03.1998 n. 61 art. 3, comma 5, per il terremoto Umbria) ma che a detta dei nostri illustri amministrativisti non corrono comunque il rischio di andare ad appalto pubblico e quindi europeo se superate certe soglie.
Il punto però non è questo, è che queste considerazioni, che dette così sembrano facili, così immediate non sono e se si trovassero scritte in maniera chiara in una legge sulla ricostruzione non necessiterebbero nemmeno di un convegno.
Mi correggo quindi, eliminado la conclusione del mio post del 9 luglio, prendendomi un pò di tempo per ragionare su altre considerazioni, ma ribadendo qui una cosa: l'incertezza ci è nemica e dei punti fermi, scritti preferibilmente in una legge quadro sulla ricostruzione, ci sono dovuti.

domenica 11 luglio 2010

East side - West side

L'Aquila vista dall'alto è una specie di frittata ad occhio di bue, allungata e senza il tuorlo nel mezzo.
In questa lunghezza ellittica ci aggiriamo tutti i giorni, vagando da una parte all'altra. Personalmente, sfollato come sono fuori regione, e dovendo venire tutti i giorni (o quasi) a L'Aquila, è mia preoccupazione programmare l'agenda degli appuntamenti raggruppandoli prima ad ovest e poi ad est, e poi di ritorno, scadenzando le mie giornate come un pendolo.
Cosa più drammatica è programmare una serata, decidere magari un aperitivo seguito da una cena ed un dopo cena con l'incubo dei punti della patente, essenziali ora più che mai.

(il tuorlo, il centro, è effettivamente rosso)
La nuova città, ridisegnata dalle 19 mini new town è ulteriormente ritratteggiata dal mercato, dagli insediamenti economici che si stabiliscono lungo le direttrici di spostamento ma che determinano a loro volta i flussi di questo.
La localizzazione, si sa, è priva di una logica, di una programmazione, di un disegno, è frutto dell'emergenza, del caso dei progetti faraonici fatti in 48 ore e della opportunità di alcuni.
Gli insediamanti C.A.S.E. ci hanno reso urbanisticamente una città slegata, con tutto quello che socialmente comporta; qualcuno lo aveva capito già ad aprile 2009, altri no.
Per inciso, una mega new town ci avrebbe portato invece, a mio personale parere, alla follia collettiva, altro che menti labili; una delle più belle città storiche d'Italia in cantina per costruire case popolari, immaginate voi...
Tesi ribadita, però, dall' On. Straquatanio che dall'alto del suo diplomino di liceo classico si atteggia a consumato architetto urbanista... (e c'era chi diceva che con il classico non si va da nessuna parte!)
Non contiamo poi che dove questa soluzione è stata adottata, anche in più piccoli contesti (nel Belice ad esempio), le conseguenze sono state disastrose.
Non mi addentro ora nel merito di una discussione sulle altre ipotesi di ricostruzione, sarebbe lunga, ed oramai inutile.
Dopo più di un anno comunque, noi e solo noi, possiamo dire come funzione una città come la nostra, in continua mutazione su direttrici lunghe, spontanee e contorte (vedi l'insediamento di Roio, dietro la montagna).
Sarei curioso di sapere come vive L'Aquila un quattordicenne di oggi con il suo motorino, come  la vivrà chi oggi è appena nato tra 15 anni e come la vive una signora di ottanta anni che dal centro adesso sta a Camarda; io so solo che sono molto più stressato, che ho fatto qualche decina di migliaglia di chilometri in macchina in pochi mesi e che la sera, almeno fino adesso,  mi sento molto più a mio agio a sorseggiare un montepulciano in piazzeta, davanti la solita cantina...


venerdì 9 luglio 2010

Non ci sono i soldi (per noi)

Al momento al prezzo della benzina sono applicate le seguenti accise statali:

  • 1935: finanziamento della guerra di Etiopia;
  • 1956: finanziamento della crisi di Suez;
  • 1963: finanziamento del disastro del Vajont;
  • 1966: finanziamento dell'alluvione di Firenze;
  • 1968: finanziamento del terremoto del Belice;
  • 1976: finanziamento del terremoto del Friuli;
  • 1980: finanziamento del terremoto dell'Irpinia;
  • 1983: finanziamento della guerra del Libano;
  • 1996: finanziamento della missione in Bosnia;
  • 2004: rinnovo del contratto di lavoro degli autoferrotranvieri;
Naturalmente altro discorso sarebbe avere la grazie di sapere a chi vanno veramente questi soldi e come vengono spesi ma il punto rimane: insomma, l'Etiopia si e noi no?!
Non si tratterebbe di aggiungere un'accisa ma di sostiuire il beneficiario, così non si contribuirebbe alla impennata della pressione fiscale, che oltretutto, secondo il governo, non esiste.
Consideriamo poi che la ricchissima Livigno festeggia quest'anno i primi 100 anni della sua ormai perenne ed insensata esenzione fiscale e che i soldi per il ponte sullo stretto di Messina, nonostante tutto, si sono trovati, allora mi chiedo, visto che è evidente che non esiste equità ed uguaglianza e che esistono figli e figliocci: noi, a chi ci dobbiamo raccomandare?
In un libro che leggevo tempo fa si parlava delle 3 P che sono necessarie per fare qualunque cosa in questo paese marcio: padrone, padrino o partito.
Noi non abbiamo nessuno dei tre, con buona pace degli aquilani che criticano chi protesta aspettando le regalie del pascià.

Ci accontentiamo di quello che si è ricevuto, e proprio non capisco. Quando vai a comprare una cosa chiedi lo sconto, quando sei bimbo sul gelato chiedi più panna di quella che hanno messo sul cono di tuo cugino, quando vai al cinema ti cerchi il posto migliore ma quando si tratta della tua città ti accontenti di meno di quello che hanno dato ad altri... De gustibus et coloribus (sopratutto) non disputandum est....

I soldi per la ricostruzione invece ci sono, lo ha detto l'onorevole sostituto Giorgio Clelio Stracquadanio, in modo molto poco onorevole, (ndr, aspettiamo con impazienza che venga a protestare contro gli aquilani) ribadendo una posizione del governo già espressa, e che non si tarderà a ribadire milioni e milioni di volte a cantilena, secondo la quale i soldi ci sono e la colpa é del sindaco che non sa come spenderli.
Ero li a un metro da lui l'anno scorso, mentre sputando come una fontana, Clelietto, rosso paonazzo, urlava davati al parlamento a noi minifestanti, forti e gentili e ancora troppo poco incazzati, che i soldi c'erano, 9 miliardi cash, pronti sull'unghia; non mi risultò molto credibile.
Se fosse vero questo, perchè non si indice un bell'appalto europeo (la legge, almeno quella, c'è) individuando una zona pilota e vediamo cosa succede? Il sindaco potrebbe iniziare,
per esempio, da Borgo Rivera (non è campanilismo, viv(ev)o a San Sisto e la mi acasa è E), che da profano mi sembra una buona palestra essendo un piccolo centro nel centro, e vediamo poi se il cassiere paga come dice di poter e voler fare o se è il sindaco a parlare a vanvera. Meno chiacchiere, più fatti e vediamo chi ha ragione.


Questo per non dimenticare ed essere chiari.

giovedì 8 luglio 2010

8 luglio 2010


Posto che sarebbe stato bello vedere in edicola i giornali con tutte le storie che non sentiremmo più dopo la legge e con allegate copie della costituzione, vi invito a fare informazione in tutti modi.

"la nostra libertà dipende dalla libertà di stampa, ed essa non può essere limitata senza che vada perduta" (Thomas Jefferson)

martedì 6 luglio 2010

Maleddetto 3e32


Maledetto 3e32, sempre lui, covo di cospiratori che accimentano tutti e tutto, loro hanno portato a Roma i black block che hanno fatto bagarre, loro ricattano le istituzioni locali... altro oscar ieri sera al fantasioso “tg”5, quasi meglio tacere come minzoli; e non parliamo dei titoli dei giornali di "destra", con certa gente non conviene trattare, ci si rimette solo il tempo ed il sapone (ndr).
La mia solidarietà a chi ha preso le botte, è una vergogna immensa, colpa di quei poliziotti ma anche di chi ha pensato di mandare li uno schieramento di forze di polizia insensato, bardato e numeroso neanche avesse dovuto respingere 5 mila hooligans ubriachi ed armati fino ai denti...
Sono poi rimasti incredibilmente colpiti anche molti altri, come la Finocchiaro, che non aveva idea della attuale situazione aquilana e come Bersani che solo ieri ha promesso, tra i fischi, che la ricostruzione è al primo posto nelle priorità del pD; incredibile.
Giornata importante ieri, storica, che ha segnato tutti noi e che cambia ulteriormente il tono della quastione, dobbiamo fare in fretta a reagire ed essere pronti ad affrontare anni e anni di lotte, finanziaria dopo finanziaria.
Non ascoltate, non leggete i commenti di chi ci vorrebbe come il Belice, di chi dice che siamo degli ingrati e che non sappiamo aiutarci da noi, non è il Governo che ci verrà incontro, nessun Governo, siamo noi che dobbiamo gridare uniti, solo così funziona.
Oggi alle 18:00 assemblea straordinaria al tendone, così si fa.
Per ultimo un plauso a tutti coloro che hanno raccontato su facebook, su twitter, su delicius, su flickr, o qualsiasi altra piattaforma, quello che succedeva man mano, siete il futuro dell'informazione e ricordate che i dinosauri primo o poi si estinguono...