lunedì 21 maggio 2012

Ha vinto il socialista di sinistra ha perso il socialista di destra

Metà degli aquilani sono rimasti a casa, l'altra metà ha votato in maggioranza contro De Matteis, in minoranza contro Cialente.
La sostanza non cambia, tutti e due continueranno (uno al comune, l'altro alla regione) a sperperarare i nostri soldi prevalentemente in cavolate per comprare conesenso per poi continuare a ricandidarsi fino a quando non dovremo pagargli la pensione.
Ma la notizia è che la metà degli aquilani sono rimasti a casa. 
In questo momento storico sono arrivati al ballottaggio i soli due cicci con un "partito" alle spalle, spremendo ogni voto interessato possibile, ogni favore (fatto con i soldi nostri), sono rimasti nel giro.
La notizia positiva è che questi voti diventano sempre di meno in tempo di crisi economica.
Sta finendo, gli eserciti si fanno di rabberciati gruppi di mercenari, le (loro) ideologie sono finite per davvero.
Si raccolgono adesioni per una versione italia.01 dove la politica non ha spazio nell'economia di mercato, dove lo stato costa meno della metà di quello che ci costa oggi, dove il politico non può fare voto di scambio perchè non ha nulla da scambiare, dove il cittadino gioca alla pari con lo stato e dove la libertà è quella di fare e non solo quella di non fare.

mercoledì 9 maggio 2012

Il SUV è mio e lo parcheggio dove e come decido io!

Mi rendo conto che l'ultima volta non mi sono sprecato, ma a volte è inutile aggiungere parole, quindi lancio un gioco estivo.
Sdrammatizzo la situazione pre ballottaggio (è meglio non pensarci visto le bestie che si contendono il cortile) per segnalare la crescente fantasia in quello che potremmo definire "free style parking" e nel quale molti danarosi cittadini si sono gettati a capofitto.
Non voglio generalizzare, non solo quelli con il Suv si comportano da emeriti cafoni, ci sono anche quelli con il macchinone "normale" e anche quelli con le panda o la c3.
Innauguro quello che spero diventi un tormentone estivo, invitando i miei pochi lettori a partecipare: scatta la foto al parcheggio più cool!
Ecco la classifica della settimana;


Due in un colpo, un mito; primo posto

Il grigio sta bene con le righe, classico; secondo posto
chi va con lo zoppo... conformista; terzo posto
Aspetto contributi per stilare la top five dell'estate.

giovedì 3 maggio 2012

Una scena da film

Stavo scrivendo un post, poi ho letto le stesse parole che avrei scritto io. http://www.rischiocalcolato.it/2012/05/punto-zero-03-maggio-2012-un-cittadino-italiano-ha-deciso-di-non-usare-il-fucile-contro-se-stesso.html

lunedì 30 aprile 2012

se le cose non le sai fare ti metti ad insegnarle

procione curioso
Il sole 24 ore stima che esistano almeno 10.000 commissari strardinari in Italia, da questa sera ce ne sarà qualcuno di più.
Spending revue, primo atto, paghiamo lo stipendio a Bondi e compari.
Per fare cosa? 
Per fare quello che dovrebero fare ministri, sottosegretari, commissioni parlamentari, dirigenti amministrativi etc... sapere come vengono spesi i soldi che noi diamo loro con le nostre tasse.
Ci penseranno loro a segnalare ai ministri quanti soldi gli arrivano, come li spendono e come li dovrebbero spendere.
Un consulente, insomma, dice ad un tizio che nessuno ha votato, come lo stato dovrebbe spendere i soldi che noi paghiamo in tasse.
Questo è il punto.
Poi cosa faranno? taglieranno i servizi, aumenteranno l'Iva, e via dicendo, questi vecchi Keinesiani con laurea bocconiana in tasca non faranno fare mai un passo indietro allo stato, continueranno a spendere e spendere soldi nostri.
E' aumentata l'Iva, sono aumentati gli incassi in accise per la benzina, hanno decurtato le detrazioni per le imprese, introdurranno l'Imu e ancora vogliono soldi.
Procione bastardo...

domenica 22 aprile 2012

Ecco perché non voterò Cialente.


Gli alloggi ghiotti di Sant'Antonio, dove vivono molti notabili
Torno a scrivere dopo molto, distratto dalle quotidiane rogne di un terremotato, e le paturnie generali di un italiano medio.

Ci avviciniamo alle prime elezioni post sisma, ne seguiranno penso molte altre (purtroppo), ma adesso, tre anni dopo, possiamo iniziare a tirare le somme.

Mi viene in mente come attualmente nelle aule di tribunale un nostro dotto concittadino parli di "rassicurazionismo" per quello che riguarda la protezione civile e i messaggi distorsivi lanciati prima del sisma e gli effetti nefasti che hanno avuto sulla popolazione. La stessa cosa mi pare stia accadendo per le elezioni, il sentire in strada gira sulla litania "rivoterò Cialente perché già conosce le carte, uno nuovo se le dovrebbe studiare da capo"... 

Un messaggio rassicurante serpeggia tra la gente dicendo che è tutto tranquillo, che peggio di così non può andare, che è meglio non pensare che le cose possono degenerare, che tutto potrà solo migliorare.

Non sono d'accordo, io non voterò Cialente per le seguenti ragioni:

1. è lui che ha individuato le 19 new towns, è lui che pensa di destinare una parte di queste agli studenti, è lui che quindi non ha interesse a far ricostruire le seconde case o le prime case non adibite ad abitazione principale, distruggendo così l'università (i dinieghi del Comune sono numerosi).
2. ho paura che nei prossimi cinque anni avremo altri 10 auditorium, provvisori, collocati in spazzi assurdi, costosi milioni di euro (ma 'sti architetti solo ponti e auditorium sanno fare?!) alla faccia di teatri da ricostruire e/o da finire di costruire, di quelli di carta mai "accesi" e di quelli regolarmente già attivi.
3. non voglio l'imbarcadero a Paganica.
4. non voglio che in centro siano ricostruite facciate di palazzi e mega strutture grazie alla sommatoria delle cubature di più palazzi da abbattere.
5. penso che il mercato (anch'esso costosissimo) li dove è messo sia una follia; voglio dire, entrando a Pescara incontri le grandi torri Camussi, entrando a L'Aquila (con tutto il rispetto per i commercianti) incontri le bancarelle, le considerazioni sono facili. In tutto questo ignorando totalmente, tra l'atro, che un mercato, se non si trova nel centro di un territorio non può che considerarsi rionale.
6. è lui che lascia che una costruzione agibile come l'asilo di via Duca Degli Abruzzi sia occupato e paga nel frattempo a privati (amici) decine di migliaia di euro per affitti degli uffici comunali.
7. è lui a pensare di destinare una quota degli alloggi del progetto C.A.S.E. a non si sa quali "artisti, ricercatori che verrano da fuori"; è una pensata che definire bohemien è una gentilezza, mi pare priva di qualunque concretezza e fuori da qualsiasi pensiero organico di ricostruzione di una città.
8. mitica la sua testimonianza al processo grandi rischi e la sua lettera di "vicinanza" a Bertolaso indagato.
9. perché mi ha sempre fatto tristezza la tenda vuota del PD, e poi il conteiner vuoto del PD, e so che anche se adesso sono tutti del Pd, poi torneranno vuote.
10. è il più berlusconiano dei candidati sindaci, evidentemente la vicinanza ha fatto effetto.

Ce sono altri di motivi ma spero che mi scriviate per convincermi che sbaglio, e magari per farmi capire che sarebbe la scelta giusta, e sarei contento anche di più se mi deste altri motivi per scegliere qualunque altro dei sette candidati.

Non vi adagiate sulle scelte già fatte, il bello inizia adesso.

giovedì 24 marzo 2011

Le usanze aquilane


Con l'arrivo della pensione il genitore aquilano pensava di spendere il tfr come buona parte di un acconto per l'acquisto della seconda casa.

Non la comprava per se, non era scemo, la comprava al figlio, ancora studente, che si ritrovava la sua prima casa.
Dal canto suo il genitore aquilano non aveva così una seconda casa, con tutti i vantaggi fiscali conseguenti, non ultimo dei quali quello di lasciare il pargolo proprietario di casa nel proprio stato di famiglia, tenendoselo "a carico".
Tasse universitarie del pargolo, spese mediche etc... tutto da scaricare dalle tasse, mica scemo.
Il pargolo nel frattempo finiva di studiare, magari si laureava, nel frattanto la sua casa veniva affittata a studenti che provvedevano con la  pigione al pagamento del mutuo nel frattanto acceso dal (non scemo) genitore.
Poi quel maledetto 6 aprile, la casa paterna diviene B e la casa del pargolo E.
Il buon padre di famiglia fa la domanda e poi i lavori della B, dove vive con tutta la famiglia.
Poi arriva il momento della E del pargolo... e qui il non scemo padre aquilano si scontra con il furbo, lo Stato.
Si lo Stato tutto, che prima di fare le ordinanze ha capito il sistema, perfettamente legale, di acquistare una casa ai figli, ed ha agito esattamente di conseguenza per risparmiare.
Nemmeno un euro per la E del pargolo, che nello stato di famiglia del padre ha già usufruito del contributo per la B. Il mutuo però si paga.
Dimenticavo, se il padre però ha preso a nero le pigioni degli studenti, non facendo contratti il discorso cambia, li i soldi arrivano.
Governo di ladri, leggi a favore dei ladri.
Capisco le terze, quarte case, ma così è proprio un furto.
Graditi commenti di smentita, spero di sbagliarmi.