venerdì 9 luglio 2010

Non ci sono i soldi (per noi)

Al momento al prezzo della benzina sono applicate le seguenti accise statali:

  • 1935: finanziamento della guerra di Etiopia;
  • 1956: finanziamento della crisi di Suez;
  • 1963: finanziamento del disastro del Vajont;
  • 1966: finanziamento dell'alluvione di Firenze;
  • 1968: finanziamento del terremoto del Belice;
  • 1976: finanziamento del terremoto del Friuli;
  • 1980: finanziamento del terremoto dell'Irpinia;
  • 1983: finanziamento della guerra del Libano;
  • 1996: finanziamento della missione in Bosnia;
  • 2004: rinnovo del contratto di lavoro degli autoferrotranvieri;
Naturalmente altro discorso sarebbe avere la grazie di sapere a chi vanno veramente questi soldi e come vengono spesi ma il punto rimane: insomma, l'Etiopia si e noi no?!
Non si tratterebbe di aggiungere un'accisa ma di sostiuire il beneficiario, così non si contribuirebbe alla impennata della pressione fiscale, che oltretutto, secondo il governo, non esiste.
Consideriamo poi che la ricchissima Livigno festeggia quest'anno i primi 100 anni della sua ormai perenne ed insensata esenzione fiscale e che i soldi per il ponte sullo stretto di Messina, nonostante tutto, si sono trovati, allora mi chiedo, visto che è evidente che non esiste equità ed uguaglianza e che esistono figli e figliocci: noi, a chi ci dobbiamo raccomandare?
In un libro che leggevo tempo fa si parlava delle 3 P che sono necessarie per fare qualunque cosa in questo paese marcio: padrone, padrino o partito.
Noi non abbiamo nessuno dei tre, con buona pace degli aquilani che criticano chi protesta aspettando le regalie del pascià.

Ci accontentiamo di quello che si è ricevuto, e proprio non capisco. Quando vai a comprare una cosa chiedi lo sconto, quando sei bimbo sul gelato chiedi più panna di quella che hanno messo sul cono di tuo cugino, quando vai al cinema ti cerchi il posto migliore ma quando si tratta della tua città ti accontenti di meno di quello che hanno dato ad altri... De gustibus et coloribus (sopratutto) non disputandum est....

I soldi per la ricostruzione invece ci sono, lo ha detto l'onorevole sostituto Giorgio Clelio Stracquadanio, in modo molto poco onorevole, (ndr, aspettiamo con impazienza che venga a protestare contro gli aquilani) ribadendo una posizione del governo già espressa, e che non si tarderà a ribadire milioni e milioni di volte a cantilena, secondo la quale i soldi ci sono e la colpa é del sindaco che non sa come spenderli.
Ero li a un metro da lui l'anno scorso, mentre sputando come una fontana, Clelietto, rosso paonazzo, urlava davati al parlamento a noi minifestanti, forti e gentili e ancora troppo poco incazzati, che i soldi c'erano, 9 miliardi cash, pronti sull'unghia; non mi risultò molto credibile.
Se fosse vero questo, perchè non si indice un bell'appalto europeo (la legge, almeno quella, c'è) individuando una zona pilota e vediamo cosa succede? Il sindaco potrebbe iniziare,
per esempio, da Borgo Rivera (non è campanilismo, viv(ev)o a San Sisto e la mi acasa è E), che da profano mi sembra una buona palestra essendo un piccolo centro nel centro, e vediamo poi se il cassiere paga come dice di poter e voler fare o se è il sindaco a parlare a vanvera. Meno chiacchiere, più fatti e vediamo chi ha ragione.


Questo per non dimenticare ed essere chiari.

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